Fra le piante officinali l'assenzio è una
delle più lungamente conosciute ed apprezate. La medicina popolare
l'ha usato in ogni epoca. Veniva comunemente impiegato dagli Egizi
diversi millenni di anni fa. In Campidoglio gli antichi Romani accoglievano
gli atleti vincitori con una bevanda di assenzio, convinti che le
sue proprietà medicinali gli avrebbero assicurato duratura salute,
e solo dopo gli tributavano onori e riconoscimenti. L'assenzio era
conosciuto anche dagli antichi Greci, Celti e Arabi. Il nome scientifico
latino dell'assenzio, derivato da "artemis", che significa sano,
rende benissimo l'idea di quanta fiducia si riponesse nella sua
utilità. Cresce spontaneamente nei campi, lungo i muriccioli e i
sentieri, nei terreni incolti, specialmente sui declivi aridi, pietrosi
e soleggiati. È diffuso dall'Europa centrale e meridionale fino
all'Iran, alla Siberia e alla Kamciatka. Si coltiva anche in America.
È presente in tutta la Croazia, ma in primo luogo nelle regioni
carsiche dell'Istria e del Quarnero, della Dalmazia e nelle sue
isole. Pianta soprattutto spontanea, l'assenzio può comunque venir
coltivato. È un cespo perenne di color grigio chiaro, che raggiunge
un'altezza di 60-150 cm. I giovani germogli presentano una peluria
setosa, come pure le foglie grigie carnose. Butta abbondanti infiorescenze
a grappolo. Il profumo è forte e spiccatamente aromatico, mentre
il gusto è assai amaro, aspro, fragrante. L'amarità dell'assenzio
si avverte anche nella soluzione 1:10.000.
L'assenzio
selvatico (Artemisia vulgaris) è diverso da quello coltivato. Il
primo è meno amaro del secondo e le sue foglie sono di sopra bianche,
ricoperte di peluria e di sotto di un verde intenso. È per lo più
usato come vermifugo. Prima della fioritura si raccolgono le foglie,
durante la fioritura tutta la piano ta, o meglio le cime fiorite,
per una luno ghezza di 30 cm al massimo. Non è consigliabile raccogliere
l'assenzio quando la pianta è sfiorita ne sono adatte a scopi officinali
le parti legnose. L'assenzio si usa sottoforma di infuso, tintura
e estratto. Contiene una quantità di sostanze amare: l'absintina,
l'anabsintina, l'olio eterico azulene, acido ascorbico e succinico,
tannino e ferro. La tenacetina rende l'olio d'assenziovelenoso.
L'assenzio è ricostituente, corroo borante dell'attività biliare
ed epatica e un rimedio pronto e efficace dei disturbi digestivi
e alla flatulenza. L'infuso di aso senzio è raccomandato ai pazienti
cui sia stata asportata la cistifellea. È un ottimo rimedio contro
i crampi allo stomaco e agli intestini, contro il catarro intestinale,
la stitichezza cronica, la diarrea, l'acidità e i bruciori di stomaco,
l'obesità, l'itterizia. Purifica il sangue e migliora la circolazione
sanguigna. È efficace negli stati febbri li, regola e facilita la
menstruazione, è utile come antisettico. È coadiuvante nel diabete,
nelle malattie reumatiche, nelle disfunzioni metaboliche, nei disturbi
psichici e nel travaglio del parto (sollecita le doglie). È ricostituente
epatico, polmonare, cardiao co e gastrico. Non è tuttavia raccomandabile
l'assunzione di preparati d'assenzio concentrati perche possono
causare mal di testa, vertigini e vomito. In altre parole, in piccole
dosi, è un medicamento, in dosi eccessive diventa una pericolosa
droga. Per la preparazione dell'infuso serve un cucchiaino da te
di assenzio per tazza (la dose quotidiana è di una-due tazze). Le
persone soggette a disturbi biliari possono evitarli proprio con
quest'infuso (sempre una-due tazze al giorno). Per la preparazione
del vino d'aso senzio servono 20 grammi della pianta " per ogni
litro di vino bianco. Si lascia macerare finche il vino avrà estratto
dall'assenzio l'amarità desiderata (di solito due settimane), si
filtra e il vino o vermouth d'assenzio è pronto. Per favorire l'appetito
se ne prende 0,3 d cI al giorno, prima dei pasti, per 3-4 giorni
di seguito (solo una volta al giorno). Come digestivo vale la stessa
regola, solo che si prende dopo i pasti. Come vermifugo il vino
d'assenzio (nella stessa quantità di 0,3 d cI) va preso a digiuno.
Per ottenere l'acquavite d'assenzio si segue lo stesso procedimento.
Servono 20 grammi di foglie. Si lasciano macerare fino a raggiungere
l'amarezza voluta e quindi si filtrano. L'infuso di assenzio cui
sia aggiunta un'identica quantità di melissa (Melissa officinalis)
stimola il sistema nervoso e l'attività cerebrale. E sciacquando
gli occhi con quest'infuso, due-tre volte al giorno, si avranno
benefici effetti sulla vista. A causa del suo sapore fortemente
amaro, l'assenzio non si bolle ma solamente sbollenta. La tintura
va preparata con 50 grammi di fiori lasciati a bagno (per 10 giorni)
in mezzo litro di cognac (o di grappa o di qualche altro distillato)
e poi filtrati. Se ne prendono da 30 a 60 gocce al giorno o un cucchiaino
da te due volte al giorno, prima dei pasti. Dieci -quindici gocce
di tintura d'assenzio in un cucchiaio di acqua tiepida, assunta
due volte al giorno, evitano flatulenza e rutti. L'olio di assenzio
si ottiene per estratto dai boccioli (in un litro d'olio di germi
di granoturco si mettono 25 grammi di boccioli di assenzio; si tiene
in luogo caldo per 21 giorni). Si assume tre volte al giorno, prima
dei pasti, in dosi di 10 gocce. Combatte le malattie del fegato,
della milza, l'aterosclerosi, la scrofolosi, i disturbi femminili
ed è gastrotonico. I preparati a base di assenzio stimolano le difese
dell'organismo, favori. scono le guarigioni e migliorano rapidamente
lo stato generale dell'ammalato. L'assenzio si usa anche come condimento.
Conferisce alla pietanza un sapore amarotico e, poichè facilita
la digestione, è particolarmente indicato con i cibi grassi. I preparati
di assenzio non sono invece consigliabili alle persone irritabili
e sanguigne, alle donne che allattano ne a coloro che soffrono di
disfunzioni gastriche e intestinali più gravi.
INDICAZIONI:
Amaro tonica, eupeptica, emmenagoga, antielmintico (ossiuri), carminativo,
inappetenze, febbrifugo, antisettico, aperitivo, digestivo, utile
nelle dispepsie azione coleretica, nei disturbi alla cistifellea
e al fegato Famiglia delle Composite(ex-Asteracee)
PARTI
UTILIZZATE: foglie e sommità fiorite, l’odore è aromatico, il sapore
molto amaro.
Pianta
legnosa perenne da giardino,ha piccoli fiori giallastri, ha un fusto
legnoso e le foglie sono dotate di una peluria biancastra che dà
alla pianta una colorazione argentea Originaria dell’Europa, dell’Africa
settentrionale, dell’Asia occidentale. Sembra che Vincent Van Gogh
dovesse la sua stravaganza e la sua instabilità emotiva, ad un uso
eccessivo di Assenzio, fino al taglio dell'orecchio e al suicidio.
COMPONENTI:
Absintina principio amaro, acido malico, sostanze amare, olio essenziale
alfa e beta thujone, alfa e beta-cariofillene, tuioli, carburi monoterpenici,
azulene, flavonoidi, polline, lattoni sesquiterpenici, absintina,
tannino, contiene beta-thujone (absintolo o tanacetone), alfa-thujone,
thujolo, fellandrene, pinene, canfene, azuleni, ( gli azuleni hanno
proprietà antinfiammatoria e antipiretica), la sostanza amara principale
è l’absintina, lattone sesquiterpenico che in realtà è la denominazione
di quattro composti, artamaridina, artamarinina, artamaridinina,
artamarina.La pianta contiene moltissimi altri elementi
ATTIVITA’
PRINCIPALE: Amaro tonica, eupeptica, emmenagoga Utile nella atonia
digestiva, nella displepsia, nella convalescenza, nella colecistopatia,
nella dismenorrea. La pianta è di aiuto per il mal di stomaco
perchè agevola la formazione dei succhi gastrici ed ha proprieta’
aperitive, toniche, e antielminitiche. Le sostanze amare erano impiegate
nelle disappetenze e nelle digestioni lunghe. per inappetenza, voglia
di dolci, debolezza di stomaco, digestione dolorosa e vermi intestinali;
si raccomandava in passato l’uso di assenzio per guadagnare forza
e vigore dopo una malattia grave o prolungta o un intervento chirurgico
(consultare prima il proprio medico curante).
La
tisana è utile per alleviare i sintomi di irritazione di stomaco,
gastrite, per dare vigore agli organi dell’ apparato digerente,
è emmenagogo, antielmintico (ossiuri), carminativo, febbrifugo,
antisettico, aperitivo e digestivo. Si usa in infuso o in tintura,
è utile anche nelle displepsie.
La droga ha attività amaro-tonica per la presenza dell’Absintina
che agisce eccitando le terminazioni nervose della mucosa orale
e stimolando così per via riflessa la secrezione dei succhi gastrici.
L’essenza ha una azione eupeptica a livello della mucosa gastrica,
va somministrato quindi mezz’ora prima dei pasti, si consiglia alle
persone anemiche, convalescenti da malattie debilitanti.
CONTROINDICAZIONI
E INTERAZIONI: Non eccedere nell'uso, non superare le dosi consigliate,
non assumere la tintura per piu’ di qualche settimana consecutiva
senza aver consultato un erborista o il proprio medico curante.
Non va usata in gravidanza e l’allattamento, nè dai bambini, non
utilizzare l'olio essenziale puro. Se assunto troppo a lungo e a
dosi massicce e’ VELENOSO. Provoca assefuazione, gravi alterazioni
del sistena nervoso centrale, e’ controindicato ai soggetti biliosi
e sanguigni, a chi soffre di irritazioni gastrointestinali, alle
donne in gravidanza che allattano. il suo liquore e’ vietato in
molti paesi.
Le
sommità fiorite contengono un olio essenziale ricco di chetoni:
il tujone, che è potenzialmente tossico per il sistema nervoso.
L'assenzio è una pianta abortiva, come l'artemisia, ed è anche responsabile
di reazioni allergiche.
EFFETTI
COLLATERALI:, Vomito, diarrea, crampi addominali, è fortemente controindicato
in caso di gastrite, ulcera peptica, epilessia, ha interazioni con
gli amari, le terapie ormonali, i farmaci neurostimolanti.
PARTI
VELENOSE: sono le foglie, i fiori, le sommita’. I componenti sono
l’alfatujone, il beta-tujone, la canfora. L’ingestione dell’estratto
alcolico non depurato o decotti concentrati a scopo abortivo possono
portare ad una forma di gastro-enterite grave, alterazione dello
stato di coscienza, convulzione ed allucinazione. Sono segnalate
anche reazioni allergiche (ai primi sintomi consultare il presidio
ospedalier) si possono avere intossicazioni molto gravi in seguito
alla ingestione di di decotti molto concentrati, utilizzate a scopo
abortivo, anche il Vermuth contiene tujone.
SINTOMATOLOGIA:
gastroeneterite acuta, crisi convulsive generalizzate, criso-lipotimiche
(è opportuno l’immediato ricovero in ospedale).
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