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Sambucus
Nigra L.
(Caprifoliaceae)
Nome comune: Sambuco nero, Sambuco comune
Area
d'origine: Europa, Caucaso
Questa
pianta è legata agli spiriti dell'Altromondo, ancora oggi nei
paesi di lingua Celtica si usa piantare un Sambuco vicino alle
abitazioni per proteggersi dalle energie negative e ingraziarsi
gli spiriti del Sidhe, ed è impegno di ogni generazione prendersi
cura dell'albero per non incorrere nell'ira delle entità che lo
abitano e proteggono. Spesso il Sambuco viene considerato sinonimo
di morte e sventura e perciò non costruivano le culle dei bambini
con il suo legno perché c'era il rischio che i piccoli venissero
pizzicati dalle fate maligne.
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Il
sambuco richiude in se perciò un'ambivalenza, ha proprietà sia
terapeutiche che venefiche ed era usato sia per curare che per
infliggere la morte ai nemici. Il Sambuco è sicuramente pericoloso,
tanto che si credeva che il profumo di un boschetto di sambuco
potesse provocare la morte, ma è anche vero che recandogli doni
e inginocchiandosi davanti diverse volte oppure baciandolo, ci
si assicurano protezione e beneficio. Nell'antichità con il suo
legno si ricavavano strumenti musicali, i flauti Celti, che avevano
il potere di difendere dalle malie. A causa del suo rapporto profondo
con l'aldilà i Druidi ne utilizzavano la linfa per entrare in
contatto con le creature del Sidhe.
PROPRIETA'
MAGICHE E CURATIVE: Le foglie curavano le malattie della pelle,
oggi tritate con sale e aceto, sono utilizzate contro gli arrossamenti;
Le bacche calmavano le infiammazioni polmonari, mentre ora per
lo stesso fine si usano i fiori secchi a bagno in aceto; La radice
bollita era impiegata contro la gotta, contro cui oggi si utilizza
il "vino di Sambuco", preparato mettendo a macerare al sole fiori
secchi di Sambuco in vino rosso. I fiori della pianta sono coadiuvanti
nella cura di stati febbrili perché ricchi di sali di Potassio,
le foglie fresche mischiate a farina placano le bruciature e infiammazioni,
l'infuso di Sambuco curava i problemi di vista, ma era indicato
solo per chi aveva gli occhi chiari, per gli occhi scuri bisognava
ricorrere al decotto di Piantaggine. Nell'antichità i rami di
Sambuco erano utilizzati dalle streghe come bacchette magiche:
bisognava prendere un rametto nuovo, senza biforcazioni o nodi
(che ne disperdono l'energia), spesso si utilizzava come maggior
catalizzatore di forze magiche inserire all'interno del rametto
cavo un filo di Rame.
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